Molti genitori mi contattano disperati, chiedendomi dei suggerimenti per cambiare le abitudini alimentari dei loro bambini. Spesso mi dicono: “Dottoressa è una missione possibile?”.
“Dite:è faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete:perché bisogna, mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.E’ piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.Tirarsi,allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli”. Janusz Korczak – “Quando ridiventerò bambino”
Nutrizione infantile
Conosco pochi colleghi che si occupano di nutrizione infantile o che comunque, accettano volentieri i piccoli pazienti nei loro studi. Aiutare un bambino a cambiare abitudini alimentari, può essere piuttosto complicato. Partiamo dal presupposto che per gli adulti affrontare il cambiamento può essere una cosa semplice, soprattutto se si ha voglia e necessità di cambiare il proprio modo di mangiare. Gli adulti possono decidere di affrontare un cambiamento in modo improvviso o in modo graduale: per i bambini l’unica modalità che funziona è quella graduale.
A differenza di ciò che si pensa, i bambini hanno competenze alimentari innate: se li si lascia liberi di scegliere, sanno quando hanno realmente fame e quando sono sazi, quando per loro è bene mangiare o non mangiare. Ciò che mina queste competenze sono i modi in cui i genitori si accostano al cibo dei loro figli: possono infatti usarlo come mezzo di minaccia o premio, o sentirlo come un’incombenza da sbrigare in fretta (questo spiega l’elevato consumo di prodotti precotti nelle famiglie).
Come avviare i bambini ad un’alimentazione diversa?
Per avviare i bambini ad un’alimentazione diversa dalla solita, non basterà dirgli che la verdura fa bene per persuaderli a mangiare, ad esempio, il pomodoro.Forse dovremmo raccontargli una storiella: “il pomodoro è una verdura preziosissima, talmente preziosa che mamma natura l’ha creato rosso. Vedi com’è rosso il pomodoro, prova a toccarlo, annusarlo, e sai cosa ci facciamo adesso? Prepariamo insieme una bella ricetta con questo pomodoro!”.
Questo è sicuramente il primo passo: rendere il bambino partecipe di ciò che avviene in cucina, dandogli la possibilità di affinare il gusto, facendogli sperimentare la differenza tra cibi di qualità e cibi mediocri. Facciamo assaggiare una torta fatta in casa e una già pronta da cuocere, oppure un sugo fatto con pomodoro fresco e uno in barattolo. Capiranno la differenza!
Come renderli partecipi?
Ecco qualche consiglio in più su come renderli partecipi:
– Andiamo a fare la spesa insieme e spieghiamo loro perché acquistiamo certi prodotti e non altri.
– Coinvolgiamo i bambini nell’elaborazione del menù settimanale: amano sentirsi coinvolti.
– Coinvolgiamoli nella preparazione dei pasti, li aiuterà a superare la diffidenza nei confronti di cibi che non conoscono.
– Mentre cuciniamo raccontiamo loro la storia degli ingredienti che stiamo usando: la storia dell’uovo nato in campagna, l’olio spremuto dalle olive che vengono raccolte sugli alberi, il pomodoro che diventa rosso grazie ai raggi del sole.
In pratica, come vincere l’avversione nei confronti di alcuni cibi?
Innanzitutto non possiamo convincerli a fare qualcosa che noi non facciamo: se odiamo i fagioli, non potremmo convincere nostro figlio a mangiarli! Se decidiamo di aumentare la presenza di verdure, frutta, cereali integrali e legumi nella nostra alimentazione, tutto ciò che dovremo fare è portare in tavola questi alimenti, preparando dei piatti invitanti (belli anche a vedersi) e mangiarli con grande soddisfazione. In questa prima fase non bisogna assolutamente forzare il bambino a mangiare ciò che non vuole (ricordate che i ricatti non servono a nulla). Preparando ripetutamente questi piatti nuovi e invitanti più volte alla settimana, i bambini ci metteranno poco a chiederci di assaggiare. A quel punto, dopo ripetuti tentativi e varie sperimentazioni (ricordate la gradualità di cui parlavo all’inizio), i bambini reclameranno i nostri legumi e le nostre verdure sane e colorate!
Sappiamo bene quanto è difficile cambiare abitudini, difendersi dalla pubblicità, dall’inerzia delle istituzioni, ma se vogliamo che i nostri bambini mangino bene, dobbiamo innanzitutto mangiare cibi sani noi, cibi semplici senza additivi, miglioranti, conservanti, coloranti, edulcoranti, emulsionanti. Da che mondo è mondo, i bambini mangiano quello che i genitori comprano e preparano per loro. È necessario tornare in cucina con amore, aprire le cucine ai nostri figli e ai loro amici.
Molti di voi penseranno che il cambiamento delle abitudini alimentari del proprio figlio sia una battaglia persa. Posso semplicemente dirvi che, se volete educare correttamente vostro figlio dal punto di vista alimentare, poche chiacchiere e tanta azione. Date il buon esempio, e soprattutto reiterate il vostro comportamento pasto dopo pasto. Se voi non mangiate verdura, come potrete convincere il piccolo che vi sta davanti? Se lui vi vede piluccare merendine e caramelle, come potrà veramente pensare che sia una cosa sbagliata?
ARTICOLO PUBBLICATO SU: https://www.posturabenessere.com/item/22-cambiare-le-abitudini-alimentari-dei-bambini-missione-possibile.html
Comments 1
Ben detto.. ?