Cena svezzamento: e adesso che mi invento?

Dopo il compimento dei 6 mesi, la maggior parte dei bambini sono in grado di adattarsi all’orario dei pasti del resto della famiglia, e viceversa, avverrà anche il contrario. Solitamente si inizia dal pranzo o dalle merende, ma non c’è una vera e propria regola, e, se il tuo bambino pare approvare, allora puoi partire gradualmente anche con la cena in svezzamento.

Merenda, pranzo e pure la cena svezzamento? Piano piano. Non c’è bisogno di correre. Una cosa per volta. In questo articolo mi piacerebbe affrontare proprio il momento della cena nei primi mesi di introduzione di alimenti complementari al latte. Sì, perché ricordo che l’OMS raccomanda il latte come alimento principale almeno fino all’anno compiuto di vita.

Cena svezzamento e alimentazione complementare

Abbiamo più volte affrontato il tema svezzamento da vari punti di vista, e come forse già sai, esistono tre tipologie di alimentazione complementare e altrettante strade da percorrere dal momento in cui il proprio bimbo è ritenuto in grado di potersi alimentare con cibi propriamente solidi. Esse sono: 

  • Svezzamento tradizionale è il passaggio da un’alimentazione lattea ad una mista che potrà avvenire in base a schemi ben definiti, e regolati da una introduzione di singoli alimenti e specifiche quantità. Lo svezzamento tradizionale avviene attraverso pietanze uniche come ad esempio le pappe da proporre con l’utilizzo del cucchiaino.
  • L’autosvezzamento complementare è differente e permette di lasciare al proprio bimbo la possibilità di manipolare, portare alla bocca ed assaggiare il cibo propriamente dei grandi. Non sarà proposta una pappa come alimento unico, ma si darà al bambino l’opportunità di sperimentare ciò che si trova nel piatto di mamma e di papà (a tavola con i bambini piccoli). Appositamente tagliato in sicurezza e cucinato per tutta la famiglia;
  • Lo svezzamento gestito dal bambino (Baby Led Weaning) potrebbe apparire molto simile allo svezzamento autogestito, ma in questo caso gli alimenti sono proposti nel modo più naturale possibile, sia per forma che per cottura. Una sorta di finger food che porta il bambino ad avvicinare il cibo come è in natura, lasciandolo completamente libero e autonomo di sperimentare. 

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Che tipo di alimentazione complementare sia più adatta, è una scelta in divenire e sarà il tuo bambino a indicarvi la strada giusta da percorrere. Il primo obiettivo sarà quello di dedicarsi alla conoscenza di nuove consistenze, odori, gusti e sapori. Un apprendimento graduale. Per nulla immediato, che avrà bisogno di sostegno da parte dei genitori che dovranno mostrare interesse nelle scelte e nei comportamenti del proprio bimbo.

A che ora devo preparare la cena in svezzamento?

La domanda che mi viene posta maggiormente quando trattiamo l’argomento svezzamento è se esistono degli orari specifici per iniziare, soprattutto per la cena. Ad essere sincera non parlerei propriamente di orari, ma più che altro di una consuetudine. Una vera e propria routine quotidiana che andrebbe stabilita su misura dei vari componenti della famiglia, in modo da far convergere le esigenze di tutti.  

Come mamma di due bambini, ho vissuto sulla mia pelle  quei momenti così intensi dell’alimentazione complementare. E sai cosa ho avuto modo di capire? Che è assolutamente impossibile seguire orari rigidi dettati da guide e manuali che non mettono al centro i bisogni del bambino e della famiglia. Se ti aspetti di rendere l’alimentazione del tuo bimbo identica a manuali, videocorsi e al sentito dire di amiche e cugine, potrai renderti conto che quello che ti viene raccontato, non si addice al tuo percorso (ecco perché ho scritto un libro, per aiutarti il più possibile in modo pratico con informazioni attendibili e semplici: acquista la tua copia di Svezzamento, io mangio con voi!). 

Un’idea di orari potrebbe essere questa, ma ripeto non ci sono orari universalmente validi, ci sono routine auspicabili:

  • Colazione dalle 7 alle 8.30;
  • Spuntino di metà mattina dalle 9 alle 10.30;
  • Pranzo dalle 11.30 alle 12.30 dove andrai ad offrire un pasto completo con un carboidrato (pasta, farina, orzo, polenta, patate, pane), una proteina a scelta tra carne, pesce, legumi, uova, formaggi e una verdura (cotta o cruda);
  • Merenda di metà pomeriggio dalle 15.30 alle 16.30;
  • Cena dalle 18.30 alle 19.30 offrendo un pasto completo come a pranzo (1 carboidrato, 1 proteina e 1 verdura).

E senza dimenticare di condire tutto con olio extravergine d’oliva, preferendo le spezie al sale (sale ai bambini) che va dosato seguendo linee molto rigide. 

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Cena svezzamento: come favorire i pasti?

Il momento della cena è sempre abbastanza particolare, forse non tanto dal punto di vista dei bambini, quanto da parte dei genitori. Dopo una giornata la stanchezza la fa da padrone (hai mai pensato di adottare il meal prepping per predisporre il grosso delle preparazioni nel weekend?) quindi non sempre siamo nel mood di accoglienza e calma più adatto alla cena in famiglia. Del resto siamo anche noi umane, quindi no ai sensi di colpa e sì all’organizzazione. Che ne dici?!

3 modi per rendere la cena in svezzamento un momento “felice”:

1 La fame è fame!

Cercare di non far arrivare i bambini al limite di fame è sempre una cosa buona e giusta, e non solo a cena. I bambini tanto affamati sono inevitabilmente nervosi, e dato che per loro è ancora difficile gestire emozioni e pulsioni, non è detto che riescano a concentrarsi a fondo sul momento del pasto. E quindi sì, nonostante la fame, potrebbero non mangiare, in quanto prevarrebbe l’agitazione. Scommetto che se ci pensi bene forse è già accaduto.

2 Il sonno è il sonno!

Attenzione che anche il sonno perso non è un buon alleato. Se per qualche motivo il tuo piccino non ha dormito (sempre che, in base all’età, sia parte della sua routine giornaliera il pisolino diurno) il  mio consiglio spassionato è di non accanirti, assecondalo!

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3 La stanchezza è la stanchezza!

Se poi ha magari anche dormito ma ti sembra che la stanchezza faccia capolino, anche in questo caso ti direi di non insistere (che poi è sempre una buona regola) e dargli modo di mangiare quello che desidera tra le portate proposte.

E se non vuole cenare?

E se non vuole cenare, perché non è pronto, perché troppo stanco o per sonno, che problema c’è? cenare non è un obbligo, e come detto fino all’anno compiuto l’alimento principale dei bambini dovrebbe essere il latte, sia esso materno o in formula. Pertanto, se la cena salta si va di latte!

“Eh ma così non cenerà mai…” dice tua zia! Invece no, cenerà eccome, ma quando sarà pronto. Per ora la sua cena sarà il latte, non è grave, non è un problema.

Infatti, prima ancora di giungere a proporre la cena, è bene aspettare qualche giorno, per osservare come si approccia il tuo bambino a nuove consistenze e gusti. È importante non aver fretta di iniziare con la cena. Inoltre considera che il suo universo alimentare sta cambiando, e stiamo modificando le sue abitudini, dunque risulta più che normale un periodo di adattamento o anche di rifiuto. Sarà il tuo bambino a indicarti cosa vuole fare, e, se chiederà il latte, è un comportamento assolutamente normale. Ricordo che l’obiettivo sarà quello di familiarizzare con il cibo in un vero e proprio apprendimento di sapori, gusti e consistenze.

Ricetta per cena in svezzamento (per tutta la famiglia)

Se poi non sai cosa cucinare per cena ti propongo una ricetta facile e gustosa che può andar bene tutta la famiglia (oltre che avere il giusto rapporto di proteine, carboidrati e verdura). Un’ ottima proposta per pranzo e per la cena adatta ai bimbi dai 6 mesi in poi.

Polpettone di lenticchie decorticate

La ricetta del polpettone di lenticchie avrà bisogno dei seguenti ingredienti:

  • 200 gr di lenticchie secche decorticate;
  • 1 uovo;
  • 50 gr pangrattato;
  • 2 patate;
  • 1 pizzico di sale;
  • Olio extravergine di oliva.

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Procedimento:

lessare le lenticchie assieme alle patate andando una volta cotte a farle raffreddare. Aggiungere successivamente tutti gli ingredienti, e dopo averli amalgamati, procedere alla cottura: in forno a 200 gradi per 15 minuti, utilizzando una teglia da plum-cake rivestita da carta forno. 

Passati i 15 minuti, e stando molto attenta a non scottarti, rovesciare il polpettone in una teglia più ampia andando a ricoprirlo con il pangrattato. Un filo di olio extravergine di oliva e ulteriori 10 minuti di gratinatura per dargli il tocco finale.

La ricetta del polpettone di lenticchie decorticate è solo un esempio di ciò che potrai proporre al tuo bimbo per cena, seguendo i suoi tempi e la sua voglia di sperimentare. Se i dubbi e le perplessità sono ancora tante la mia porta è sempre aperta per una consulenza personalizzata sulle esigenze di tutta la famiglia. 

 

Comments 4

  1. Sto incominciando proprio ora con austosvezzamento e questo tuo intervento ha chiarito diversi miei dubbi, grazie!

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  2. Alla soglia dei fatidici sei mesi, le tue parole (e il tuo libro che mi fa compagnia sul comodino) sono una grande rassicurazione. La mia bimba è interessata, mette le mani nel piatto e apre la bocca, tira la nostra mano verso la sua bocca… beh, sembra proprio pronta! Io da una parte non vedo l’ora di iniziare questo nuovo capitolo della sua crescita… dall’altra mi rendo conto che sta diventando grande!

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