Un tempo era la marmotta che confezionava la cioccolata poi è arrivata la mucca, gli ovetti di ogni genere, contenuto e forma. Panettoni farciti, cioccolata calda con la panna, bevande fredde o coni gelato, fondente, amaro o al latte c’è solo l’imbarazzo della scelta. Croce e delizia per i più grandi e amore incondizionato per i più piccoli che ne vanno solitamente matti, non a caso sull’argomento cioccolato ai bambini se ne è detto di tutto e di più. In particolar modo sul quando, cioè su quale sia il momento giusto per fargli conoscere questo ingrediente, e sulle quantità più adatte ai nostri piccolini. Proviamo a fare chiarezza sull’argomento, tenendo sempre presente che quando si parla di alimentazione occorre usare il buon senso.
Quando proporre il cioccolato ai bambini piccoli?
“Il mio pediatra ha assolutamente vietato il cioccolato al mio bambino. Prima dei tre anni assolutamente no! Che cosa succede se il mio bimbo da una leccata al mio gelato con il cioccolato?”. Quelle che stai leggendo sono solo alcune delle innumerevoli domande e dei dubbi più che leciti che mi pongono i genitori alle prese con i primi assaggi e con l’autosvezzamento dei loro bambini. Se il tuo piccolo di fronte alla torta fatta in casa della nonna ne prende un pezzettino per assaggiarla, sappi che non succede assolutamente nulla. Ti premuri di lavargli i denti e procedi con una dose di buon senso, cercando il più possibile di non vietare, negare, ma allo stesso tempo non offrirlo appositamente al posto della merenda.
L’ Organizzazione Mondiale della Sanità invita a limitare il più possibile l’introduzione di dolcini e dolcetti almeno per i primi anni di vita del bambino ( e il cioccolato è appunto un dolcino a tutti gli effetti…). Tuttavia, non esiste un vero e proprio divieto assoluto nel poter offrire cioccolato ai propri bambini al di sotto dei 2 o in caso di svezzamento, come invece accade affrontando l’argomento miele (ti ricordo che l’assunzione di miele al di sotto dei 12 mesi è vietata in quanto può causare una forma grave di botulismo infantile.)
Prima di partire a considerare il cioccolato come il nemico giurato di qualsiasi alimentazione e in particolare riguardante lo svezzamento, è bene fare chiarezza conoscendo più da vicino questo ingrediente.
Com’è fatto il cioccolato?
Il cioccolato è un prodotto lavorato dalla tostatura dei semi di cacao, derivanti da una pianta originaria dell’America meridionale.
Il cacao, giunto a noi intorno alla fine del 1500, viene estratto dalla pianta e il suo chicco fermentato, tostato e tritato in finissima polvere. Una lunga lavorazione ad alte temperature che trattata chimicamente va a perdere i suoi naturali enzimi nutritivi. Un procedimento molto simile lo possiamo trovare nella bollitura delle verdure, che con questa cottura perdono i nutrienti di cui sono composte. A livello nutrizionale possiamo dire che il cacao è ricco di magnesio, fosforo e altre proprietà benefiche che alleviano la stanchezza mentale, favoriscono l’attenzione e la concentrazione.
Tuttavia il cioccolato non contiene solo cacao ma zuccheri, grassi e una sostanza, la teobromina, che è un eccitante per il sistema nervoso. E non solo! La cioccolata contiene anche serotonina, tiramina e caffeina. Tutti questi motivi messi insieme con l’aggiunta di zucchero, porterebbero a sconsigliare di introdurre la cioccolata in fase di svezzamento. O almeno intorno all’anno di vita.
Come proporre il cioccolato ai bambini dopo i 3 anni?
Arriverà un momento in cui il tuo bambino crescerà, e avrà modo di sperimentare e conoscere anche il cioccolato più da vicino. In questo caso il comportamento da seguire è sempre in base al buon senso, che ci porta a non esagerare. Conoscendo a fondo l’ingrediente sono sicura che non potrai aver modo di sbagliarti. Esistono molte tipologie di prodotto in commercio e partire con le idee chiare è sempre un ottimo punto di partenza per poter offrire il meglio ai nostri bambini.
Per proporre il cioccolato ai bambini dopo i 3 anni, ti consiglio di prendere in considerazione questi piccoli accorgimenti:
- scegli sempre il cioccolato fondente: è il più sano rapportato alla percentuale di cacao rispetto agli zuccheri e grassi aggiunti;
- evita assolutamente prodotti scadenti leggendo bene le etichette con la provenienza oltre che la percentuale di cacao presente, che dovrà essere pari o superiore al 30% di cacao e attenzione al restante 70%;
- una fetta di torta della nonna o fatta da te o dal papà, con una piccola dose di cioccolato è una soluzione che farà contenti i bambini, ed è sicuramente migliore di qualsiasi merendina, torta farcita e tantissimi altri prodotti industrializzati, con o senza cioccolato;
- Il cioccolato bianco non contiene assolutamente cacao, ma burro di cacao ed è il prodotto più ricco di zuccheri in commercio. Tanto che è sbagliato chiamarlo addirittura cioccolato, ed è bene evitarlo assolutamente, e a qualsiasi età.
Il cioccolato e la nanna: che rapporto c’è?
Il cioccolato rende felici, lo sappiamo benissimo noi grandi che spesso vi troviamo conforto (e qui ci sarebbe da aprire un capitolo), ma per i più piccini potrebbe rivelarsi un interferente con il momento di fare la nanna, proprio per le sue proprietà eccitanti. Infatti, sono le proprietà eccitanti del cioccolato a stimolare il cervello dei più piccoli, in particolar modo quando l’assaggio di cioccolato avviene nelle ore pomeridiane o serali, rendendo difficoltoso il rilassamento pre-nanna.
Così, mentre piccoli assaggi accompagnati da una fetta di pane a colazione, o nella prima merenda della giornata, offrono energia e carica, gli assaggini del pomeriggio o della sera potrebbero influire sulla qualità del sonno e sull’addormentamento dei bambini.
E se il bambino richiede un pezzetto di cioccolata?
- Sotto i due anni di vita dei bambini, come già detto, sarebbe bene evitare, dato che si parla di un prodotto contenente molti zuccheri, ma sappiamo benissimo che i bambini ci guardano, ci osservano e ci imitano, in particolar modo quando si tratta di stare a tavola. In caso, quindi, capiti sotto i loro occhi un pezzetto di torta con cioccolato o un fresco gelato estivo, gli puoi concedere qualche cucchiaino. Diciamo che può essere l’eccezione e non la regola.
- Diversamente, il discorso cambia quando l’età è intorno ai 2-3 anni, anche perché è il bambino stesso che a quell’età ne conosce il sapore e comincia a farne esplicita richiesta. In questo caso se l’alimentazione di tutta la famiglia è sempre varia ed equilibrata, una piccola eccezione può essere concessa (a proposito, cerchi un menù per tutta la famiglia? Contattami per una consulenza personalizzata!).
Ma quindi, posso dare la cioccolata ai miei bambini?
La regola da seguire è sempre quella di preferire una sana e buona alimentazione che comprenda frutta e verdura di stagione, carne e pesce di qualità cercando di variare ogni giorno. Un piatto che sia bilanciato ed equilibrato con proteine, cereali, verdura senza l’aggiunta di sale e di zuccheri industriali. Se capita che il tuo bambino allunga la manina per assaggiare ciò che hai nel tuo piatto, assaggiando un pezzetto di cioccolato non succede assolutamente nulla: sarà semplicemente un’eccezione.