Lo svezzamento (o meglio, alimentazione complementare a richiesta) è un passaggio fondamentale nello sviluppo del bambino, in cui vengono introdotti nuovi sapori e consistenze nella sua alimentazione.
Tuttavia, oltre all’aspetto nutrizionale, è altrettanto importante considerare l’aspetto educativo e comportamentale durante i pasti.
All’interno di questo articolo andremo a parlare proprio di questo: il galateo dello svezzamento (e dei dei bambini a tavola in generale) gioca un ruolo cruciale nell’instaurare abitudini alimentari sane e relazioni positive con il cibo sin dai primi anni di vita. Vediamo insieme come!
Svezzamento e galateo: l’atmosfera
I pasti dovrebbero essere un momento di calma e condivisione, in cui il bambino può esplorare il cibo in un’atmosfera serena e tranquilla. Qui entriamo in gioco noi genitori che siamo i primi a dover dettare le regole di questo galateo seguendo questi piccoli consigli:
- Evitare distrazioni come la televisione o dispositivi elettronici durante i pasti;
- Mantenere un tono rilassato, incoraggiando la conversazione, rendendo così il momento del pasto un’opportunità per condividere esperienze e creare legami familiari (in questo modo viene stimolato anche il linguaggio del piccolo).
Qualsiasi discussione tra mamma e papà è bene che rimanga fuori dalla cucina, così come qualsiasi ansia relativa al momento dei primi assaggi (ma se questa ansia è davvero forte, il mio videocorso può fare al caso tuo).
Come deve essere il seggiolone?
Il passaggio successivo è rappresentato dal seggiolone. La sua scelta è cruciale per agevolare un’esperienza positiva a tavola: malgrado esistano anche alcuni modelli davvero molto costosi, bisognerebbe privilegiare quelli che consentono una posizione comoda del bambino.
La miglior posizione per iniziare i primi cibi solidi è quella che rispetta la regola 90-90-90, ovvero il piccolo sul seggiolone dovrebbe avere un angolo di 90 gradi a livello delle anche, delle ginocchia e delle caviglie.
Se ti accorgi che c’è parecchio spazio tra la schiena del bimbo e la seduta del seggiolone posiziona un piccolo asciugamano arrotolato tra la fine delle spalle e il retro del seggiolone. In questo modo la schiena sarà meglio supportata e più vicina al vassoio del seggiolone stesso (alcuni seggioloni hanno anche dei pratici riduttori).
Il vassoio dovrebbe essere all’incirca a metà tra l’ombelico e il petto.
Il piccolo va posizionato frontalmente, permettendogli così di osservare il cibo e di imitare mamma e papà. Con il passare del tempo, il graduale passaggio al tavolo di tutta la famiglia può contribuire a un senso di appartenenza e coinvolgimento nelle attività a tavola. Quindi verso l’anno via il vassoio e tutti insieme a tavola!
Perché butta tutto a terra?
Che bella la forza di gravità per il tuo piccolo esploratore! Un po’ meno per te che a fine pasto devi raccogliere di tutto dal pavimento.
Devi capire che (ahimè, sono anche io mamma, sappi che ti capisco benissimo) buttare il cibo per terra fa parte delle sperimentazioni del bambino, che infatti in questi mesi (e fino all’anno di età, a volta anche oltre) tende a far cadere anche i propri giochi (o meglio, qualsiasi cosa gli si presenti davanti).
Cosa prevede il galateo dello svezzamento di fronte la scoperta della forza di gravità? Prova come genitore ad avere un atteggiamento neutro, guarda il tuo bimbo negli occhi e prova a dire con molta calma (ripeto “molta”) che “non si fa“.
Tuttavia, i bambini così piccoli apprendono molto meglio con i gesti che con le parole; pertanto, ti consiglio anche di porgergli un piattino e invitare a mettere lì dentro il cibo che vuole buttare giù.
Altro piccolo consiglio: spesso i bambini tendono a buttare tutto a terra perché noi genitori tendiamo ad offrire troppo cibo!
Avere tanto cibo a disposizione vuol dire avere ancora più materiale con il quale giocare (come nei travasi, classici giochi di riempimento/svuotamento).
Se ti trovi a casa di altri o al ristorante, puoi munirti di bavaglino con tasca e coperture che possano rendere più agevole la pulizia finale. Puoi decidere di avvisare gli amici o parenti che vi ospiteranno per quel pasto, decidendo di cucinare per quella volta un pasto che il bambino mangerà senza fatica.
Come vivere con più serenità lo svezzamento del bambino a tavola?
Lo svezzamento del bambino è come una palestra per gli anni futuri.
Ci si allena piano piano, giorno dopo giorno, senza ricadere in quelle rigidità che caratterizzavano i pasti delle generazioni passate. Ci vuole pazienza, ti capisco perfettamente (...e se vuoi approfondire di più la questione “pazienza”, ti invito a leggere questo mio articolo sul tema).
Quindi, cosa non fare?
- Non imporre regole rigide, anche quando il bambino avrà compiuto uno, due, cinque o sei anni: frasi tipo “non ti alzi fino a che non hai finito tutto” oppure “non ti alzi fino a che anche la mamma o il papà hanno terminato il loro pasto” sono da evitare. La tavola, la cucina, deve essere intesa dal bambino come posto accogliente e sicuro: prendiamo le distanze da qualsiasi forzatura e ricatto.
Cosa fare per invogliare il bambino a rimanere a tavola volentieri con mamma e papà?
Ecco tre consigli per il galateo dello svezzamento:
- Primo consiglio: coinvolgi il bambino a tavola, chiedendogli anche il parere sulle ricette che hai cucinato. Ad esempio “c’è troppo olio qui?”, ti piace questo pane che il papà ha preso al fornaio, “preferisci la mela o la pera a fine pasto?” (se il menù di tutta la famiglia ti preoccupa, puoi richiedermi una consulenza personalizzata cliccando qui). Offri opzioni salutari e varie.
- Secondo consiglio. Esplorazione e Gioco con il Cibo: il galateo dei bambini ammette anche la libertà di esplorare e giocare con il cibo. Consenti al bambino di toccare, annusare e manipolare il cibo, stimolando i sensi e l’interesse. Questa interazione positiva può contribuire a una relazione meno ansiosa con il cibo, prevendendo delle fasi come la neofobia alimentare.
- Terzo consiglio. Parliamo di modelli di comportamento a tavola. Gli adulti sono il modello di comportamento che i bambini imitano a tavola. È importante mostrare il corretto utilizzo delle posate, il masticare lentamente, la condivisione del pasto mangiando tutti allo stesso orario 8nei limiti del possibile). Essere consapevoli del proprio comportamento può promuovere l’apprendimento di abitudini alimentari positive.
Le posate: quando introdurle nel galateo dello svezzamento?
“Ma mangia tutto con le mani!”: fino all’anno/l’anno e mezzo è normalissimo che sia così!
Se l’obiettivo è permettere al bambino di scoprire il cibo, è inevitabile che usi le manine. La manipolazione non solo migliora la motricità fine, ma è anche il principale mezzo con cui, insieme agli altri sensi, il bambino scopre il mondo attorno a sé.
Bisogna dunque lasciarlo libero di toccare, sporcare, esplorare le varie consistenze. Per favorirlo è necessario tagliare i vari cibi a striscioline (esempio pane, carote, zucchine, polpette allungate, fusilli), perché tra i 6 mesi e gli 8-9 mesi il bambino ha solo la presa palmare (quindi con tutto il pugno).
Svilupperà solo dagli 8-9 mesi la presa a pinza (quella che gli permette di prendere un pezzetto di cibo con indice e pollice) e potrà così mangiare in maniera più ordinata.
Le posate possono essere messe accanto al bambino dall’inizio dello svezzamento in poi: tuttavia dobbiamo essere consapevoli che non riuscirà ad utilizzarle prima dell’anno, meglio ancora tra i 15 e 18 mesi. Aiuta il tuo piccolo all’inizio e poi dagli modo di provarci da solo, anche se farà piccoli disastri (…piccoli, giuro!).
Se preferisce mangiare con le mani fino ai 2 anni, va bene (la nonna si metterà l’anima in pace). Puoi aiutarlo nel frattempo proponendogli dei giochi di manualità fine (nei momenti di gioco), come travasare con un cucchiaio da un bicchiere all’altro dei fiocchi d’avena o del riso soffiato.
Il galateo dello svezzamento: in conclusione…
In conclusione, il galateo dei bambini a tavola non si tratta solo di regole “formali”, ma l’obiettivo deve essere soprattutto quello di creare un ambiente armonioso in cui il bambino possa imparare, esplorare e sviluppare una relazione positiva con il cibo. L’educazione alimentare inizia fin dallo svezzamento e ha un impatto duraturo sulla salute e sul benessere del bambino.
Parola di nutrizionista, anzi, di una mamma nutrizionista in cucina!
Se hai domande o desideri condividere la tua esperienza a tavola con il tuo bambino (o meglio con il suo galateo in fase di svezzamento), puoi lasciare un commento!